La comunità italiana a Monaco di Baviera, le donne, gli uomini di oggi e di domani partecipano alla manifestazione organizzata dal DGB Bayern e la Gleichstellungsstelle der Landeshauptstadt München - Ufficio per le pari opportunità della città di Monaco di Baviera - ed a fianco dell'ASF - Gruppo di lavoro delle donne socialdemocratiche, SPD - alla celebrazione della Festa Internazionale della Donna che avrá luogo il 19 marzo 2011.
Sotto il motto "Se non ora quando" lanciato dal comitato 13 Febbraio, che ha organizzato in Italia e nel mondo già numerose manifestazioni per la difesa della dignità delle donne, delle persone, di un intero popolo, quello italiano, vogliamo in questo importante giorno esprimere la nostra distanza da ogni forma di banalizzazione.
Il comportamento oltraggioso della dignitá della persona, delle Istituzioni e della Democrazia, del nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, fomenta ed alimenta i sempre più numeroasi pregiudizi e stereotipi delle comunità internazionali rispetto agli Italiani.
Non ci piace lo stereotipo "Italiani, brava gente", come nemmeno quello "Italia = Mafia" nè tantomeno "Tutti gli Italiani votano Berlusconi". Il popolo italiano è un popolo che sa ancora e vuole ricordare a se stesso e al mondo cosa siano sobrietà e serietà, laboriosità e semplicità, affezione alla Democrazia, alle Istituzioni, alla Patria e all'Unità d'Italia, alla Costituzione Italiana.
La banalizzazione demolisce tutto ciò, i nostri valori essenziali. Per questo oggi vogliamo portarli in piazza, tutti insieme per la dignità di un popolo, del NOSTRO popolo!
sono anch'io per la serietà, che vorrei vedere applicata proprio dalla Gleichstellungsstelle der Landeshauptstadt München. Il caso Guttenberg infatti ci rimanda alla forza dell'esempio. Cominci allora la Gleichstellungstelle ad impiegare nel suo ufficio non solo due donne tedesche, ma affianchi magari quell'ufficio con un uomo non tedesco. Come italiano, laureato e ragazzo padre, ragazzo per modo di dire, essendo in Hartz4 nel programma sociale 50+ sarebbe un bel segnale di pari opportunità.
RispondiEliminaCordiali saluti
Giuseppe Maruozzo